Collaborativi: si nasce? …si diventa?

Collaborativi: si nasce? …si diventa?

 di Edi Govoni

Fare una riflessione mi è arduo. Gli ultimi 17 mesi, sono commercialmente ancora da metabolizzare. In breve tempo abbiamo dovuto renderci conto che lo stop era vero. Altrettanto velocemente, molti di noi, hanno percepito la necessità di aderire a programmi di formazione, ad informazioni riguardanti vari ambiti commerciali per rimanere in contatto con #persone, per avere punti di vista umani diversi, per acquisire considerazioni.

Trasversalmente mi pare che la collaborazione sia un aspetto emergente di questo periodo. Il dare disponibilità alla diffusione di conoscenza su temi inerenti le proprie competenze, il potersi relazionare con un pubblico virtuale, ci ha aiutati ad avere una parvenza di socialità che andasse oltre il nucleo lavorativo a cui eravamo abituati in presenza.

In questo periodo, ho contattato vari professionisti e consulenti per coinvolgerli in eventi nel contesto della community degli #agentidicommercio, hanno dimostrato ampia disponibilità e si sono messi a disposizione per una categoria colpita in modo diverso a seconda del settore di riferimento.

Agenti di Commercio, una figura autonoma, indipendente, empatica con il cliente ed estremamente solitaria e chiusa con la “categoria di appartenenza”.

 

COLLABORATIVI SI NASCE?

L’uomo è un primate, una sua caratteristica è essere un “animale sociale”, ha necessità di instaurare rapporti con i simili e con il mondo che lo circonda. La collaborazione “naturale” è in noi, durante il percorso professionale possiamo coltivare o reprimere tale skill. Il tempo che stiamo vivendo, ci propone collaborazioni per migliorare le nostre competenze, il fare Rete in gruppi tematici verticali è un acceleratore di business, avere un atteggiamento “open minds” permette di rimanere inseriti nei circuiti delle nuove economie.

 

COLLABORATIVI SI DIVENTA?

Con positività, penso che acquisire nuove attitudini sia un segnale di interesse, di miglioramento personale. Nella crescita, per essere qualitativa, serve crederci – impegnarsi – praticarla … anche quando “l’emergenza” a cui siamo stati sottoposti pare rallentare. Se il tuo atteggiamento era dovuto ad un momento di sconforto, di opportunismo, lascia perdere, viene percepito nella relazione e nel breve tempo ti presenterà il conto. Oggi la tendenza dei mercati è verso una share economy, passeremo dal possedere una cosa, un oggetto, al noleggio, alla condivisione del mezzo, ad una vita più nomade con un maggior numero di spostamenti residenziali.

In questa riflessione penso a me, rendendomi conto di essere collaborativa e di essere un attore attivo nella filiera professionale che ricopro, collaborativa per natura! Come ti poni professionalmente? Sei collaborativo … soddisfatto? 

Agli inizi avere avuto esempi di inclusione, di accoglienza in aspetti business ha modellato il mio lato professionale in quella direzione, cercando di condividere problemi o soddisfazioni con il gruppo di cui facevo parte.

 

ASCOLTO, RIFLETTO, CONSIDERO

L’idea di questa condivisione è nata perché qualche giorno fa ho assistito al dialogo di un cliente, Paolo, agente di commercio, contatta Sauro: Direttore Commerciale nel settore food – freschissimi per un grossista, segue 5 agenti. Paolo presenta il caso di Dino: titolare di una gastronomia, vuole cambiare fornitore. I nomi sono di fantasia ma la parola DinoSauro mi ha fatto pensare a qualcosa di grande, pesante, lento esattamente come la conversazione a cui ho assistito e come, a mio avviso, non dovrebbe essere oggi!

Paolo riceve una telefonata da Dino (lead) che lamenta scontento verso l’attuale fornitore sia per quel che riguarda la qualità del prodotto trattato che per la relazione personale. Paolo a fronte di tale situazione si impegna e prende alcune ore per dare una risposta concreta sulla fattibilità di poter servire Dino. Paolo contatta Sauro, DC, spiega la situazione e cede Dino (lead) nella gestione riservandosi uno spazio “quando ne avrai la possibilità, dice a Sauro, tienimi un occhio di riguardo per le forniture di mia competenza”. Da uditore mi pareva tutto nella norma se non fosse arrivata la risposta di Sauro “a me non viene in tasca nulla, non credere…”.


QUANTA TRISTEZZA IN QUESTA AFFERMAZIONE!

Quando si lavora in una azienda, per una azienda, con una azienda, penso si debba “remare” tutti nello stesso verso, che tu sia dipendente o Partita Iva, che tu sia un quadro o un neo assunto, che tu diriga la rete vendita o coordini la logistica. Ci saranno dissapori, visioni non sempre condivise, antipatie ma tutti dobbiamo perseguire lo stesso obiettivo, ad es attivare una nuova posizione cliente ogni mese!

Con le complessità che oggi siamo chiamati ad affrontare, aver ascoltato questa conversazione mi ha un po’ deluso, voglio credere che sia un caso isolato, che sia perché in quel momento il DC avesse altri problemi a cui far fronte, voglio credere che insieme siamo disposti a migliorare la qualità lavorativa di tutti, ne gioverà il business, ne gioveremo Noi.

Le esperienze che condividerete nei commenti saranno di supporto a riflessioni e  considerazioni che sono certa andranno oltre una fantastica immaginazione.

Saluti Edi Govoni

#edigovoni #persone #agentidicommercio #webmarketingstrategico